Data di pubblicazione 31/07/2025
Se davvero è prima impressione quella che conta... allora, varcata la soglia della galleria KME del MAXXI, più che entrare in un museo abbiamo l'impressione di prendere posto sugli spalti di uno stadio!
Perché sulle pareti di un'intera stanza vengono proiettate le immagini di Zidane: A 21st Century Portrait dello scozzese Douglas Gordon e dell'algerino Philippe Parreno. Pellicola frutto del lavoro di ben 17 telecamere sincronizzate e puntate esclusivamente sul fantasista francese in occasione del match Real Madrid-Villareal dell'aprile 2005 al Bernabeu. A rendere ancor più coinvolgente l'esperienza che stiamo vivendo un mix di telecronaca, suoni dal vivo, musica dei Mogwai.
Inizia così "Stadi - Architettura e mito" la mostra che il MAXXI di Roma dedica fino al prossimo 26 ottobre 2025 a queste imponenti macchine urbane in grado di segnare lo skyline di quartieri se non di intere città.
Curata da Manuel Orazi, Fabio Salomoni, Moira Valeri, "Stadi" si sviluppa lungo un percorso che abbraccia oltre duemila anni di storia e divisibile in quattro macroaree: Le Architetture; La vita e il pubblico; Nell'arte e nella fotografia; I dati.
Perché, dopo le strutture sorte in Grecia, prima, e a Roma poi, c'è un vuoto temporale lungo quasi quindici secoli e soltanto alla fine dell'Ottocento (con l'invenzione del tempo libero) tornano ad essere progettati e costruiti gli stadi come noi oggi li conosciamo e viviamo. Palcoscenici che hanno fatto da sfondo non soltanto a gesta sportive, ma anche a spettacoli e, purtroppo, a tragedie (nella mostra vengono ricordate quelle dell'Heysel il 29 maggio 1985 e di Hillsborough il 15 aprile 1989, oltre alla trasformazione dell'impianto di Santiago del Cile in campo di detenzione sotto la dittatura negli anni Settanta).
Tanti i modelli in scala presenti lungo il percorso espositivo: dallo Juventus Stadium di Torino al Viola Park di Bagno a Ripoli, dal San Nicola di Bari al San Siro - Mezza di Milano, dal nuovo Wembley di Londra al ristrutturato stadio di Bergamo, passando per l'impianto di Udine... Mentre alle pareti trovano spazio immagini di vita allo stadio, cimeli del passato (dalle schedine del Totocalcio alle radioline con cui, prima dell'avvento del pay-tv, erano seguite le partite, dalla mascotte di Italia '90, Ciao, alla riproduzione delle coppe che vengono assegnate alle nazionali campioni del mondo).
Chiudiamo segnalando che dopo le immagini di Zidane spicca un tribuna in metallo e plastica sulla quale sono distribuite diverse pubblicazioni dedicate agli stadi e al calcio, libri a disposizione dello spettatore per trascorre del tempo leggendo.
Nella foto di copertina: Allestimento di Stadi. Architettura e mito - ph. Pasqualini-Fucilla_MUSA